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Dimitris Christofias

President of the Republic of Cyprus
 биография

È con particolare gioia che ho accettato l’invito a partecipare e portare il mio saluto alla cerimonia di apertura dei lavori dell’Incontro internazionale per la pace organizzato dalla Chiesa di Cipro e dalla Comunità di Sant’Egidio.

Saluto l’iniziativa dell’Arcivescovo di Cipro di proporre Cipro come luogo di svolgimento di questo incontro internazionale. In modo particolare saluto la decisione della comunità di Sant’Egidio e personalmente del Fondatore, il Professore Andrea Riccardi, per la scelta di Cipro per l’Incontro di quest’anno. Il significato simbolico della scelta di Cipro non può e non deve passare inosservato.

In questa occasione, do il benvenuto a Cipro a tutti i Capi di Stato, ai Leaders Religiosi e a tutti i partecipanti venuti dall’estero qui presenti. Vedo nei volti di tutti voi leaders religiosi illuminati che, con coraggio e buona volontà, pongono la loro attenzione sul significato profondo di tutte le religioni. Vedo in voi leaders che spendono le loro energie nello sforzo di minimizzare le differenze tra la moltitudine dei dogmi religiosi; leaders che si affaticano quotidianamente per dare risalto a tutti quei fattori che completano vicendevolmente le diverse fedi religiose. Vedo in voi guide spirituali che incentrano la loro attenzione e le loro energie sui valori più nobili, tra cui, il più importante è il diritto alla vita e alla convivenza pacifica degli uomini sulla terra, indipendentemente dal colore della loro pelle, dall’origine nazionale e dalla provenienza culturale.

Il dialogo per la pace è iniziato nel 1986 nella storica città di Assisi ed è stato portato avanti dall’insistenza e dall’ottimismo della comunità di Sant’Egidio. Quest’anno si aggiunge alla lunga serie di Incontri per la Pace anche l’incontro di Cipro. Sarà riconfermata, in diverse lingue, la volontà di proseguire ulteriormente nel dialogo tra le religioni e crescerà ancora di più l’esperienza preziosa di dialogo religioso e culturale acquistata durante i precedenti Incontri per la Pace.

Non è causale che queste iniziative  avvengano cronologicamente oggi.

L’umanità si sta ormai dirigendo verso la fine del primo decennio del XXI secolo. Secolo questo caratterizzato dalla fioritura della scienza e della tecnologia, frutto maturo del progresso e della sapienza acquistata dalla ragione umana nei secoli passati. D’altra parte viviamo tutti però un senso d’inquietudine per lo sbandamento in cui si trova la civiltà umana quando vediamo compiersi azioni di un’inumana e ingiusta crudeltà.

Un sistema economico-finanziario è a rischio di collasso, travolgendo con sé, nel quadro dell’attuale globalizzazione, tutta l’umanità. Come conseguenza di questo ingiusto sistema economico, Paesi e popoli interi sono condannati a vivere nella povertà e nella più assoluta miseria. Immense ricchezze economiche e di beni si trovano iniquamente  nelle mani di pochi individui o paesi.

Quando una quantità così grande di beni viene profusa quotidianamente in guerre aggressive, l’umanità contemporanea ha il dovere morale di opporsi per non lasciare che piccole creature muoiano per la fame, la privazione e le malattie.

La mancanza di qualsiasi prospettiva per il futuro e l’esistenza quotidiana condotta nella povertà e nella miseria portano folle di uomini  ad azioni disperate.

Cipro, situata nel cuore del Mediterraneo orientale e crocevia tra tre continenti, costituisce un ponte ideale di comunicazione fra gli uomini di diversi paesi. Siamo felici ed anche orgogliosi come popolo che la nostra patria rappresenti durante il presente Incontro, il simbolo del dialogo fra le diverse religioni e culture. La visione di tutti noi è il consolidamento della pace nel pianeta superando i confini delle religioni e delle culture.

Ogni popolo, attraverso il suo decorso storico, ha sviluppato i propri archetipi di civiltà , i suoi valori e le sue visioni culturali.

Ognuno di noi dovrebbe sentirsi, ed ha il diritto di sentirsi orgoglioso per la sua cultura, le sue tradizioni, la sua fede religiosa e le sue convinzioni religiose. Allo stesso tempo però è nostro dovere portare il massimo rispetto per le altre culture, essere tolleranti ed accettare tutte le altre convinzioni religiose.

I leaders religiosi illuminati, ma anche i leaders politici prudenti devono unire  le loro forze. Le sfide dell’epoca attuale ci indicano il nostro debito.

Dobbiamo con azioni concrete e mirate prevenire e scongiurare la catastrofe ecologica che sta giungendo. Qualsiasi negligenza da parte nostra in questa sfera potrebbe risultare catastrofica per il nostro futuro.

Non è ammissibile che la civiltà  e la vita stessa sul nostro pianeta vengano sacrificate  sull’altare degli interessi economi individualisti di alcune persone. Oltre a ciò, è nostro dovere fare in modo che la particolarità religiosa e culturale non sia trasformata in un motivo di contrapposizione e di scontro, ma che diventi un invito d’incontro, di problematizzazione creativa  e di unità d’azione. C’e spazio nel nostro piccolo pianeta per contenere tutte le culture e tutte le convinzioni e fedi religiose in una convivenza positiva e creativa a vantaggio dell’uomo e della sua felicità.

A Cipro rispettiamo le differenze tra le religioni e le culture. Fin dall’antichità Cipro ha adottato con successo le diverse influenze culturali provenienti sia dall’occidente che dall’oriente per creare la sua propria identità. Cipro ha avuto sempre la funzione di ponte tra le diverse culture che la circondano e continua oggi ad essere un punto d’incontro tra gli uomini e le società di tutta la regione.
A Cipro ci impegniamo per la pace e per la riconciliazione delle comunità che costituiscono il nostro popolo.

È con questo spirito, che dopo l’assunzione della mia carica di Presidente della Repubblica di Cipro nel Marzo 2008, ho portato avanti alcune iniziative per l’inizio di un dialogo per la riunificazione di Cipro. Come sapete, dall’estate del 1974 la Comunità greco- cipriota e quella turco-cipriota vivono separatamente a causa di interventi stranieri e dell’invasione e occupazione turca.

Le iniziative che abbiamo preso insieme al leader turco-cipriota, il Signor Talat hanno aperto la strada alla ripresa dei negoziati fra le comunità greco- e turco- cipriote per la realizzazione di una soluzione al problema cipriota; per il ristabilimento dei diritti umani per tutti i cittadini ciprioti; per la realizzazione di una soluzione pacifica che sarà basata sulle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazione Unite e che sarà in accordo con i principi e i valori dell’Unione europea. Una soluzione in cui lo stato unitario si evolverà in uno stato federale con: una sovranità indivisa, una sola personalità internazionale, una sola  nazionalità e l’eguaglianza politica. Una soluzione che abolirà l’occupazione, che libererà l’isola delle truppe straniere e dai coloni, che riunirà Cipro, il suo popolo, le istituzioni e l’economia.

La nostra parte è decisa a continuare il dialogo con buona volontà e siamo in attesa che anche l’altra parte mostri la stessa volontà affinché possiamo assicurare insieme la pace sulla nostra isola.

Infine, desidero di nuovo esprimere le congratulazioni più affettuose agli organizzatori dell’Incontro, particolarmente al Fondatore della Comunità di Sant’Egidio, il Professore Andrea Riccardi, in occasione dell’anniversario dei 40 anni della sua fondazione.

Auguro il buon successo dei lavori di questo Incontro internazionale per la Pace.
Non esiste un bene più grande nella vita della realizzazione della felicità degli uomini in un mondo pacifico.