5 Octubre 2010 19:00 | Centro de la ciudad vieja
Barcellona 2010 - Intervento di Theodore Edgar MC CARRICK
Eravamo qui nove anni fa, riuniti a Barcellona, per pregare per la pace. Le nostre speranze erano elevate, ma solo pochi giorni dopo il nostro incontro, queste furono spazzate via dagli attacchi terroristici che hanno colpito il mio paese. Che hanno colpito direttamente la mia famiglia, facendomi perdere un nipote, vigile del fuoco a New York.
Il giorno successivo la tragedia, i leader religiosi di Washington si sono riuniti con i vertici delle comunità musulmane ed ebraiche, oltre a molti altri leader delle grandi religioni del mondo. Ci siamo raccolti per invocare la pace, per la reciproca comprensione e per l’unità della famiglia umana. Eravamo riuniti in una sola preghiera per coloro che avevano sofferto ma anche per la comune preoccupazione che questi terribili crimini di un piccolo gruppo di terroristi non facesse dimenticare l’incredibile numero di nostri fratelli e sorelle delle comunità musulmane che erano stati ugualmente oltraggiati e sconvolti, così come lo eravamo stati noi.
Questo è quello che noi, come credenti, dovremmo fare, riunirci in preghiera, che sia poi dialogo, che ancora sia azione, per lavorare insieme per un mondo migliore.
Nonostante il nuovo secolo si fosse aperto sotto il segno della violenza del terrorismo, eravamo determinati a non perdere la visione commune di pace e fratellanza. Il dialogo non era quindi solo per i sognatori, solo il sogno di coloro che non hanno alcun contatto con la realtà. Tutto al contrario, invece, come detto da Andrea Riccardi: “Il dialogo sembra essere una pericolosa ingenuità”, noi eravamo convinti che fosse una chiave per la mutua comprensione e per l’azione comune.
Dal 1986 abbiamo continuato a riunirci pazientemente e a dialogare, siamo determinati a non fermare questo cammino. Abbiamo portato i nostri sogni e le nostre speranze anche negli Stati Uniti, nel 2006, e quest´anno vogliamo celebrare l’inizio di un nuovo decennio. Sappiamo che la pace è ancora fragile e che le nuvole scure della guerra ancora coprono i cieli di molti paesi e di intere regioni nel mondo. Tuttavia, come uomini e donne di fede, credenti nell’unico Dio, abbiamo la forza di guardare in alto, oltre le tenebre e vedere l’alba di un nuovo giorno.
Negli Stati Uniti siamo solidali con il nostro Presidente che lavora per favorire la pace e la giustizia tra israeliani e palestinesi in quella terra che chiamiamo santa. Preghiamo per il successo di questo dialogo e per la pace in tutto il mondo.
Siamo gente di fede, e crediamo che Dio ci concederà la forza ed una comune visione per far riemeregere la luce nell’oscurità, la gioia dal dolore. Per questo obiettivo vogliamo dedicarci al dialogo ed alla pazienza, offrendo i talenti ricevuti, le nostre energie e le nostre speranze, per un mondo di pace. Domani e per sempre.