Quando mi è stato chiesto di preparare questo intervento mi sono ricordato di anni passati, di 40 anni fa, quando ero giovane. Ero ancora molto giovane, studiavo a La Mecca ed ero in contatto costante via mail, via posta, perché all’epoca non avevamo la comunicazione, la posta elettronica, ero in contatto con il mio caro amico, padre Christian de Chergé, a cui ero unito con profondi legami di amicizia.
Penso che molti di voi sappiano di chi sto parlando, un eroe che ha dato il proprio spirito, che ha sacrificato se stesso per andare ad una possibilità di una coesistenza, di una convivenza fra diverse persone di religioni diverse. Ricordo che l’ultima volta l’ho incontrato in Belgio, a Lovanio, dove ha partecipato ad una conferenza, ed abbiamo visto, appunto, la comunità contro la democrazia in Algeria e gli avevo chiesto di lasciare l’Algeria, gli avevo chiesto di venire a Roma fin quando la situazione in Algeria non si fosse stabilizzata.
Molto gentilmente mi disse: come posso lasciare il mio paese? Come posso lasciare un ambiente che mi ha amato e che io ho finito con l’amare? Quindi, Tibhirine - che è il villaggio in cui viveva insieme ad altri monaci trappisti, insieme ai fratelli trappisti – la popolazione di questo posto rappresenta la mia vita, sono pronto a sacrificarmi per loro
Questo ha suggellato il suo destino e poi ci sono stati gli sviluppi che conosciamo. Quindi, è stato preso, ghermito dalle mani di coloro che lo odiavano e ha dato un esempio eccellente di cosa voglia dire il sacrificio e di cosa voglia dire la fedeltà. E con ciò ha messo in pratica la Parola di Dio.
Vorrei tornare al mio argomento principale, che padre Christian nel 1980 mi ha inviato una lettera e all’inizio delle vacanze estive mi ha chiesto di preparare un breve intervento sull’argomento della Parola di Dio e sulla luce che non si estingue mai. Ha stabilito la data per l’incontro nel monastero di Tibhirine, dove vi erano quattro monaci. L’incontro prevedeva, appunto, quattro monaci, tre dei quali sono stati poi vittima dell’attacco insieme a padre Christian e sei intellettuali laici.
All’epoca lavoravo al dipartimento della fede e della religione e quindi ero molto entusiasta di questo argomento e ho preparto un testo che si addentrava nelle questioni teologiche e volevo approfondire il significato della parola del Vecchio Testamento e nel Nuovo Testamento. Ho esaminato il significato della parola, il logos nella filosofia greca, e poi ho anche affrontato questi significati anche per la religione ortodossa, cristiana, cattolica e anche dal punto di vista della teologia islamica.
Quindi, ero veramente così contento di poter dar mostra della mia cultura, del mio approfondimento scientifico e non mi sono reso conto che non avevo fatto giustizia a ciò che questi argomenti avrebbero significato per il nostro incontro. Perché nel nostro incontro noi dovevamo dimostrare quanto è grande Dio nella sua creazione. Occorre ascoltare la Parola di Dio perché chiama alla giustizia, ma invita tutti ad un amore reciproco. Quindi, padre Christian è stato estremamente intelligente, mi ha fatto molti complimenti quando mi ha ringraziato per le parole che io avevo speso. Poi, dietro le scene, mi ha indirizzato verso la strada giusta. Mi ha detto: adesso cosa succede, dopo aver ascoltato tutte queste informazioni? Di cosa stiamo parlando? Adesso cosa succederà?
Adesso che i miei capelli sono diventati grigi, adesso che le mie ossa sono diventate più fragili, adesso che non sono più così tanto attratto dal vanto che posso trarre dalla mia cultura in campo religioso, adesso voglio tornare a quelle che erano le mie idee quando ho cominciato la scuola coranica, ho cominciato a studiare la Parola di Dio. Quindi, le parole del nostro creatore, le parole del nostro Signore. La Parola di Dio è l’unica scelta possibile, in tutti i modi in cui può essere espressa la Parola di Dio.
Fin dall’inizio della mia infanzia più tenera, cosa ho capito in questo contesto? Ho capito il significato profondo di queste parole. Quando ripetevamo il Corano, nelle parole di chi ce lo insegnava, capendo molto poco. E dopo tutti questi anni che sono trascorsi, ecco posso dire che ho una comprensione istintiva di ciò che le parole vogliono dire, che è molto distante dalle selezioni teologiche, dalle motivazioni filosofiche. Quindi, adesso capisco e sono molto fiducioso nel dire che quando si vuole veramente capire la Parola di Dio, allora occorre obbedire ai suoi comandamenti.
Il nostro caro amico rabbino ha fatto già riferimento a tutto ciò; quindi, questo non vuol dire intraprendere discussioni teologiche o avere dibattiti su cosa volesse dire Dio con le sue parole eterne, come abbiamo sentito anche dl dottor Nadir nel consiglio islamico. Ci sono centinaia di libri che sono pubblicati in tutto il mondo e che sono pubblicati dalle proprie istituzioni. Ci sono molte teorie che si possono reperire nei libri, ma anche nelle istituzioni scientifiche. Ma la Parola di Dio, le applicazioni pratiche di questa parola, ecco sono indirizzate al genere umano. Quindi, non sono parole che sono indirizzate soltanto a una etnia, un popolo particolare, un genere, un gruppo di persone, ma queste parole rappresentano la storia delle proprie etnie e così sono parole spese per tutta l’umanità e costituiscono l’eredità, la cultura, la civiltà di tutto il genere umano. Quindi, non sono rivolte soltanto a una cultura in particolare, queste parole fanno riferimento sempre all’essere umano.
Papa Francesco e il grandissimo imam nel redigere il proprio manifesto, il famoso manifesto sulla fraternità del genere umano, hanno fatto riferimento a ciò. Tutte le nazioni possono ricevere la Parola di Dio, perché è alla base, questa parola è indirizzata a tutti, non si tratta di un monopolio di un gruppo specifico di persone, sono della comunità dei fedeli. Questa comunità è una società umana aperta, non c’è posto per discriminazioni razziste, non c’è posto per l’esclusione, non c’è posto per divisioni, per tutti gli elementi che hanno portato alle terribili divisioni e alle guerre di religione del passato.
La Parola di Dio comprende in sé una visione a 360 gradi del genere umano. Ieri eravamo con padre Victor, con il grande imam e abbiamo discusso di questi argomenti. Ho detto che in assenza di una visione universale, onnicomprensiva dell’umanità e della vita stessa, occorre individuare quelle caratteristiche che possano portare ad una vita ben spesa e buona.
Quindi, vorrei dire che la Parola di Dio rappresenta una visione del mondo che c’è data dall’alto, dai cieli e quindi si stabiliscono dei principi che possono veramente segnare il nostro destino. Noi possiamo costruire su questa parola e adottare posizioni che non ci indurranno in errore o a commettere del male. Ovviamente questo non si riferisce soltanto a coloro che ascoltano la Parola di Dio, quindi non parliamo ovviamente di una società che non commette errori, che fa sempre le scelte giuste, ciò vuol dire che la Parola di Dio è presente nella nostra vita di tutti i giorni e noi, ascoltando la Parola di Dio saremo in grado di distinguere in modo chiaro gli aspetti negativi, il male e far crescere invece tutto ciò che è positivo.
Questo è il motivo per cui ancora oggi noi abbiamo bisogno di ascoltare attentamente la Parola di Dio e attuarla in pratica nella nostra vita tutti i giorni, perché queste parole, le parole di Dio, sono una garanzia per preservare l’umanità, perché vengono dal creatore dell’umanità, che sa, che sa tutto, tutto della propria creazione e quindi attenersi a queste parole ci rende capaci di fermare le divisioni e la frammentazione del nostro comportamento e del nostro pensiero.
Ci tiene lontani dal porre un accento eccessivo rispetto ad alcune civiltà, ad alcune culture. Sono parole di libertà, di uguaglianza, di diritti umani, di rispetto reciproco fra gli esseri umani. È questo è stato presente sempre nei nostri incontri, dal primo incontro ad Assisi nel 1986, la Parola di Dio è stata al centro dei nostri discorsi ed ha rappresentato una motivazione forte perché la Comunità di Sant’Egidio insistesse sull’aspetto della pace a livello mondiale.
Che la pace sia con voi e che la benedizione di Dio sia con voi. Grazie dell’attenzione.