1. Saluto tutti i partecipanti al Congresso Internazionale per la Pace "Uomini e Religioni". Vi saluto a nome della Chiesa di Cracovia e della sua storia ultramillenaria. Vi saluta la città reale di Cracovia. Vi saluta la bella terra chiamata Malopolska. Penso di poter dire che vi saluta con cuore aperto l’intera Patria di Giovanni Paolo II.
Saluto cordialmente gli illustri rappresentati di tutte le religioni, confessioni, tradizioni e culture. Insieme costituiamo una bella sinfonia dello spirito umano, sinfonia di intelletti e di cuori. Ci incontriamo come fratelli e sorelle. Ci incontriamo come figli di un unico Dio. Ci incontriamo nella verità e nell’amore.
2. Guidati dall’intuizione di Giovanni Paolo II, ci incontriamo nel nome di una cosa grande, che è la pace. Ritorniamo allo spirito e all’atmosfera di Assisi, alla memorabile data del 27 ottobre 1986. Il Papa invitò nella città di San Francesco i leader e i rappresentanti delle Chiese Cristiane, delle Comunità Ecclesiali e delle Religioni Mondiali, affinchè si rivolgessero con una voce sola a Dio e agli uomini e donne del mondo. Chiesero a Dio il dono della pace. Chiesero ai popoli di accogliere questo dono, rinunciando all’egoismo e alla violenza, moltiplicando il bene, impegnandosi in un dialogo di riconciliazione e solidarietà.
Ad Assisi Giovanni Paolo II disse "La pace è un cantiere aperto a tutti, non solo agli specialisti, ai sapienti e agli strateghi. La pace è una responsabilità universale." (n. 7). Siamo contenti che in questi giorni Cracovia diventa un cantiere di pace. Non ci manca il fervore e la buona volontà. La pace è un dono, ma è anche un compito. Ogni uomo e ogni generazione deve accogliere questa nobile sfida, per costruire le fondamenta della civiltà della vita e dell’amore sulla nostra terra.
3. Settant’anni fa abbiamo vissuto in questo luogo il dramma della seconda guerra mondiale. E’ stato versato sangue innocente. L’odio dei popoli uno contro l’altro raggiunse l’apice. Le fabbriche in Europa producevano armi portatrici di morte. Caino trovò imitatori su scala mondiale.
Vent’anni fa in questo paese abbiamo raggiunto l’indipendenza, ci siamo liberati dal sistema totalitario comunista. La sua arma era un’ideologia senza Dio. Questa ideologia, agendo contro Dio, agiva contro l’uomo, perchè lo privava delle radici e della fonte della speranza.
Vent’anni fa siamo ritornati a vivere nella libertà e nella verità. Siamo stati contenti che anche altri popoli dell’Europa Centrale e Orientale hanno ricevuto questo dono. Il dono è un impegno. Il nostro Congresso per la Pace, la nostra preghiera e riflessione in questi giorni, che sia il nostro contributo comune nella costruzione della pace di Dio nel cuore dell’uomo e nella sua comunità.
4. Desidero ringraziare di cuore la Comunità di Sant’Egidio ed esprimerle il massimo riconoscimento per aver intrapreso e continuato l’idea di Giovanni Paolo II, legata all’incontro di Assisi nel 1986. Grazie a questa Comunità, che con coraggio e decisione realizza la lungimirante idea del Papa, lo spirito di Assisi raggiunge gli ambienti e le società di popoli interi, il cuore e le coscienze delle singole persone.
Ringrazio tutte le istituzioni e le persone che hanno permesso il nostro incontro fraterno a Cracovia. Anche per loro questo incontro è un cantiere di pace. Cantiere di fraternità, amicizia e solidarietà.