Prima di inizare il nostro panel, voglio ringraziare la Comunità di Sant'Egidio.
All'incontro tenuto 30 anni fa qui ad Assisi, l’allora papa Giovanni Paolo II sognava un periodo di molti anni di intensa attività in tutto il mondo, mirata a rafforzare il dialogo interreligioso, e la comprensione internazionale, così da incrementare la pace nel mondo e incoraggiare le azioni di carità e simpatia verso tutti i poveri e i bisognosi del mondo.
Come sempre, la comunità di Sant’Egidio si è trovata in prima linea, ed è stata la prima ad assumere volontariamente su di sé questa importante sfida umana ed umanitaria. E sebbene la comunità di Sant’Egidio non sia così grande, ciò che l’ha condotta a realizzare con successo quella visione del papa e a far rivivere lo speciale spirito di Assisi, è la qualità dei suoi membri e la loro grande devozione a questo ideale .
Ho avuto il privilegio di partecipare a numerose conferenze organizzate dalla comunità di Sant’Egidio ed è indiscutibile il loro significativo contributo alla conoscenza reciproca e alla comprensione tra le religioni, attraverso un dialogo produttivo ed incontri individuali tra i diversi leaders religiosi.
Questa importante conferenza, proprio nel suo essere, esprime il desiderio che noi tutti condividiamo di usare il dialogo per realizzare un mondo buono, elevato e migliore, in cui trionfi lo spirito e non ci sia posto per la violenza, l'aggressività e la forza .
Naturalmente, il nostro panel oggi si addice bene allo spirito storico di Assisi.
L'uomo in quanto essere umano deve comportarsi in modo tale da nobilitare l'immagine e lo spirito di Dio in se stesso e nel suo simile. Qualunque siano la sua religione e le sue idee, la sua nazionalità, ogni uomo è prima di tutto e principalmente una creatura fatta ad immagine di Dio e come tale deve comportarsi nei confronti dei suoi simili.
C'è un bellissimo saggio scritto dal rabbino Kook, il fondatore del Rabbinato Generale di Israele, sul tema del dialogo e della pace.
L'idea principale è che proprio come la bellezza della melodia di un coro, o di un'orchestra non viene da voci identiche, ma piuttosto da voci diverse e varie, che si uniscono in armonia; allo stesso modo la verità universale, il dialogo e la pace dovrebbero essere edificati a partire da diversi pensieri e prospettive, da opinioni e metodi differenti, che hanno tutti posto e importanza nell'armonia della vita.
E’ l'unità delle forze, dei contrasti e degli opposti che dona al dialogo per la pace maggiore forza, bellezza e perfezione.
Lottare per l'unità e per la pace è l'abilità di superare gli interessi personali, e di implementare la pace nella nostra vita quotidiana – nonostante tutte le difficoltà.
Quelli che favoriscono il dialogo e la pace reagiscono positivamente a qualsiasi idea, opinione o emozione, senza arroganza e senza negare l'altro. Vedono il bene e il positivo in ogni persona, in ogni nazione e gruppo etnico.
La pace e il dialogo non sono quindi solo un bisogno esistenziale che porta ad un beneficio temporaneo e attuale. La pace è perfezione ed elemento fondamentale della fede.
Ma noi non vogliamo che la nostra pace e la nostra solidarietà si basino sulla paura. Paura di un terrorismo fuori controllo che colpisce gli innocenti, le donne, i bambini e i neonati – portato avanti nel nome di Dio e della religione. o anche paura di leader pericolosi e irresponsabili che possiedono armi di distruzione di massa, e che hanno la capacità di distruggere chiunque nel mondo non sia d'accordo con loro.
La vita umana è unica ed è la cosa più preziosa nel nostro mondo. Qualsiasi attacco atto a distruggere la vita umana deve essere rigettato con forza, e condannato. Dobbiamo compiere ogni sforzo comune, per promuovere il dialogo, la pace, i diritti umani, il rispetto per la libertà di coscienza e di culto.
Il compito dei leader religiosi è di essere la bussola e la coscienza morale del mondo. Ribadire il sublime valore della vita e risvegliare l'universo con un grido di protesta ad ogni uccisione, ingiustizia o male, non permettere ai leader politici e nazionali di sprofondare nell'apatia. Devono condannare i terroristi che nel nome di Dio o della religione assassinano innocenti e minano l'ordine divino nel mondo. Solo una risposta ferma, immediata e inequivocabile impedirà a queste persone di portare avanti i loro piani crudeli.
I leader religiosi e i loro punti di vista sono d'importanza fondamentale e influenzano fortemente il mosaico interreligioso. In molti casi, abbiamo scoperto che dove i politici e gli uomini di stato hanno fallito, i leader religiosi hanno avuto successo nell'infiammare o calmare gruppi diversi. I leader religiosi possono incoraggiare il dialogo, educare, insegnare, avvicinare tra loro le persone e raggiungere risultati positivi in questi ambiti.
Ovviamente bisogna porre l’accento sulle strutture educative formali e soprattutto su quelle informali, dove i leader religiosi hanno una grande influenza. Sentirete parlare delle nostre attività in questi ambiti.
È molto importante ricordare che la riconciliazione è la torcia che dobbiamo portare con orgoglio e senza paura. Non è un segreto che da tutte le parti c'è una forte opposizione alla riconciliazione e al dialogo tra i leader religiosi e spirituali. La qual cosa in casi estremi è stata accompagnata da minacce di boicottaggio e di perdita di consenso da parte dell'opinione pubblica. Dovremmo condannare con forza questi fenomeni e rafforzare il dialogo tra i leader religiosi.
L'oscurità e la violenza non possono essere cacciate via con i manganelli, certamente non con i coltelli e le armi. Una piccola luce respinge una grande oscurità! La luce della fede e la luce di un'azione positiva da parte dei leader religiosi, che danno un esempio personale vivente e dignitoso, aiuterà a cacciare l'oscurità e il male nel nostro mondo.
Se il messaggio che emergerà da qui, oggi, sarà quello del bisogno vitale di dialogo e mutua comprensione tra noi, ciò avrà un grandissimo valore.
In effetti questo è lo spirito dello storico incontro di Assisi. Questo è il modo di vivere che la comunità di Sant’Egidio ha segnato sul suo striscione.
Per noi , in Israele, il dialogo interreligioso è particolarmente importante ed essenziale.
Come sapete, Israele riconosce piena libertà di religione e di credo per ogni religione e ogni credo. Tuttavia, ci rendiamo anche conto dell'importanza e del bisogno vitale di un dialogo costante e continuo tra noi: per questo abbiamo creato dieci anni fa, il forum dei Capi Religiosi di Israele.
Un forum, i cui stimati rappresentanti sono con noi oggi.
Il forum ha un comitato permanente, che s'incontra regolarmente durante l'anno e lavora su alcune istanze: l'istruzione, la cultura, l'informazione, la riconciliazione, la riduzione delle tensioni e così via.
Ne sentiremo parlare meglio nel corso del panel.
Come tutti probabilmente sapete, la Terra Santa e Gerusalemme in particolare, è estremamente importante per le diverse religioni e le differenti fedi che vivono in Israele, e siamo sempre sotto gli occhi del mondo.
Ci sono molte differenze geografiche in Israele. Il sud è caldo e secco, il nord - verde e fertile. Il Mar Morto - il luogo più basso della terra – e l’altitudine del monte Hermon.
Allo stesso modo, ci sono anche molte differenze di punti di vista e opinioni nel credo e nei culti delle diverse religioni, che naturalmente possono creare divisioni e tensioni.
Questo è il compito del Forum dei Capi Religiosi di Israele, che rende possibile un contatto diretto tra i leader religiosi: per ogni domanda, problema o qualsiasi tipo di conflitto, c'è una linea aperta tra loro, e si risolvono i problemi.
Qualche volta se la situazione lo richiede, i leader religiosi si incontrano per trovare una soluzione pacifica.
Noi oggi abbiamo una straordinaria opportunità di ascoltare direttamente dai principali leader religiosi i principi che soggiacciono alle loro attività.