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Con la Liturgia eucaristica, presieduta dal Card. Sistach a Santa Maria del Mar, nei vicoli di Barcellona si apre il cantiere della pace.
Oración por la PazDiálogoEcumenismoBarcelonaEspíritu de AsísNegli stretti vicoli di Barcellona la gotica Santa Maria del Mar si apre come uno spazio di incontro e di preghiera nelle pieghe di un mondo difficile. Il composito popolo degli incontri internazionali per la pace promossi da Sant'Egidio prende posto in questa chiesa, e nel corso della Liturgia eucaristica, presieduta dal card. Sistach, ascolta per la prima volta l'omelia di un metropolita russo ortodosso, l'esarca di Bielorussia Filaret, che fa parte di una importante ed ampia delegazione del patriarcato di Mosca, insieme a Ilarion, responsabile delle Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca e ad altri metropoliti.
Particolare la sintonia degli interventi dei due presuli: davanti alle difficoltà di un mondo contemporaneo in cui prevalgono conflitto e scetticismo, essi indicano la via del dialogo e della fede.
Sistach ha affermato che in un tempo di crisi "possiamo essere tentati dal farci trascinare dallo scoraggiamento, quasi a dire noi: proponiamo la pace ma ciò che domina è il conflitto", mentre Filaret nella sua riflessione è partito da una analoga domanda: "la nostra preghiera ha forza e senso? Non è vana la nostra fiducia? Non ha lasciato il Signore, un mondo che fugge il Vangelo così puntigliosamente?".
Davanti a queste interrogativi, dal Meeting Internazionale della Comunità di Sant'Egidio emergono risposte antiche e nuove. Così, mentre Sistach ha invitato tutti ad essere uomini e donne di fede, ed a guardare al cammino percorso in venticinque anni di incontri, a partire da Assisi 1986, quando Giovanni Paolo II per la prima volta invitò i leader delle diverse tradizioni religiose a pregare per la pace, Filaret ha invece indicato ai cristiani non la via delle dispute, ma quella della testimonianza, facendo appello all'insopprimibile libertà dell'uomo.
Nel corso della Liturgia è stata data lettura del messaggio del Papa giunto attraverso il Segretario di Stato Vaticano, card. Bertone: “(…) In un tempo difficile di crisi e conflitti, acutizzati dal fenomeno sempre più esteso della globalizzazione, le religioni sono chiamate a realizzare la loro speciale vocazione di servizio alla pace e alla convivenza. Tutti i popoli, per vivere come un’autentica comunità di fratelli e sorelle, hanno bisogno di ispirarsi e appoggiarsi al comune fondamento di valori spirituali ed etici. Riconoscendo in Dio la fonte dell’esistenza di ogni uomo, le religioni aiutano l’intera società a promuovere la dignità inviolabile di ciascun essere umano. (…) il servizio disinteressato alla pace esige da parte di tutti i credenti l’impegno ineludibile e prioritario della preghiera. (…) Nella preghiera possiamo trovare nuove forze spirituali per non lasciarci vincere dalle difficoltà né dalle insidie del male e per non perderci d’animo nella necessaria via del dialogo, che allontani definitivamente incomprensioni e diffidenze, e ci permetta di continuare a costruire come fratelli e membri della stessa famiglia umana la via della convivenza armonica.”