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Ambrogio Spreafico

Catholic Bishop, Italy
 biography

Siamo in un tempo in cui sembra difficile, quasi impossibile sognare, perché al sogno si attribuisce a volte qualcosa che rimane solo nella mente e non diviene realtà. Eppure, la Bibbia è costellata di persone che sognano. Giacobbe sognò, Giuseppe sognò e fu interprete di sogni, così Daniele. Samuele udì la voce di Dio che lo chiamava per nome durante il sonno.  Anche Giuseppe nel Nuovo Testamento, secondo il Vangelo di Matteo, riceve la parola di Dio nel sogno. In quanto ci narrano le Scritture vediamo che il sogno è esattamente l’opposto dell’irrealtà. Anzi, il sogno aiuta a capire gli avvenimenti e prepara in qualche modo il futuro della storia, perché rivela quanto gli esseri umani da soli non saprebbero interpretare, tanto che il profeta Gioele parla di vecchi che avranno dei sogni. Il sogno si interseca con la storia, fa rivivere il passato nell’oggi per aiutare a guardare e a preparare il futuro.

Chi sogna non è un allucinato né un ansioso che fatica a dormire (capita a tutti). È una persona che dentro una storia a volte normale, altre volte più complessa e difficile, vede qualcosa. Il verbo tipico che introduce il sogno è l’ebraico halam, che in genere è seguito da wehinneh (“ed ecco” (Gn 28,12; 37,7.9; 40,9.16; 41,1.217.18), come se il sogno facesse davvero vedere ciò che da sveglio le persone non avrebbero visto. Così avvenne a Giuseppe, come pure a Daniele l’interprete dei sogni del re di Babilonia Nabucodonosor. La Parola di Dio entra cioè nella storia attraverso uomini che ne svelano il segreto perché chi riceve il sogno sappia che contiene una visione del futuro e che essa avverrà. È la forza della Parola di Dio, non è nulla di magico né di miracolistico. Se mai il miracolo è questo: se essa viene compresa, aiuta ad affrontare il futuro e a prevenire gli eventi preparando le risposte nella storia. Una delle difficoltà del nostro tempo riguarda proprio la scarsa capacità e saggezza di prevenire, e quindi di capire in anticipo quanto potrebbe accadere, e di conseguenza di essere pronti a trovare le risposte adatte. È invalsa una dannosa abitudine: agire a seguito delle emergenze. A volte le conseguenze devastanti di alcuni fenomeni climatici si sarebbero potuti evitare se noi fossimo stati più responsabili e attenti a quanto si sarebbe potuto fare per evitarli. Oggi abbiamo a disposizione un tale progresso scientifico che solo la scarsa oculatezza ci impedisce di capire le conseguenze delle scelte degli esseri umani. La Parola di Dio, se ascoltata, rende possibile guardare oltre la superficie degli eventi e quindi capire i sommovimenti sotterranei che muovono la storia.   

Il profeta Gioele accumuna sogni e visioni: “I vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni” (3,1). In Giobbe 33,15-16 leggiamo: “Nel sogno, nella visione notturna, quando cade il torpore sugli uomini, nel sonno sul giaciglio, allora apre gli orecchi degli uomini”. Sogno e visione: Dio fa vedere ciò che pur alla luce del giorno non sappiamo vedere. Sembra quasi che Dio a volte abbia bisogno della notte per mostrare agli uomini quanto di giorno non riescono a vedere perché sono abituati a vedere la realtà sempre con lo stesso sguardo. Qualcosa di simile leggiamo in Numeri 12 a proposito di Mosé: “”Ascoltate le mie parole! Se ci sarà un vostro profeta, io, il Signore, in visione a lui mi rivelerò, in sogno parlerò con lui. Non così per il mio servo Mosè: egli è l’uomo di fiducia in tutta la mia casa. Bocca a bocca parlo con lui, in visione e non per enigmi, ed egli contempla l’immagine del Signore” (v. 6-8). L’intimità di Dio con Mosè è del tutto particolare. Per questo egli diviene il modello dei profeti, colui con il quale Dio parla “bocca a bocca”. È significativo l’inizio di alcuni libri profetici, come ad esempio Isaia, che dice: “Visione di Isaia, figlio di Amoz, che vide su Giuda e Gerusalemme, nei giorni di Ozia, Iotam, Ezechia, re di Giuda”. Al profeta Amos Dio “fa vedere” quanto sta per avvenire (7-9). Lo stesso avviene a Geremia (“Che cosa vedi, Geremia?”, 1,11.13). E così i profeti iniziano a parlare, a comunicare quella Parola che non è solo loro, ma di Dio. Eppure, il libro di Isaia è piuttosto una raccolta di parole. Ma la Parola fa vedere quello che noi non vediamo. Ecco il segreto e la forza sapienziale e rigeneratrice della parola di Dio, che aiuta a guardare avanti, a trovare segni della presenza del Signore che non abbandona gli uomini al male.

Secondo i Salmi cosiddetti alfabetici (vedi il Salmo 119) la Parola di Dio racchiude l’alfabeto del nostro esistere con Dio nella storia e quindi ci dona la saggezza che fa comprendere e guardare avanti. Il legame tra l’oggi e il futuro rimane racchiuso nella storia di fede e di amore di Dio con il suo popolo, in quella alleanza che rimane salda nel tempo. Sogno e visione sono vie attraverso cui si rivela il mistero di Dio che entra nella storia per rendere consapevole il mondo attraverso il suo popolo e i suoi messaggeri che non si può essere prigionieri del presente, della prepotenza dell’io e dell’oggi. Il credente, che si affida a questa presenza, diventa perciò capace di essere luce che illumina il futuro e dona speranza che anche nei tempi più terribili e bui, come potevano essere quelli di Giuseppe schiavo nella prigione egiziana o di Daniele, interprete di un mondo dominato dagli imperi, il male non prevarrà, ma, come annuncia il profeta Abacuc, “il giusto vivrà per la sua fede”. Tuttavia, anche il giusto necessita di una Parola che gli solleva lo sguardo verso il futuro, perché continui a sognare incontrando il sogno di Dio sul mondo, che orienta e cambia la storia, infarcita delle miserie e della miopia umana.  Dio illumina quindi la notte di coloro che si affidano a lui, comunicando una Parola che svela nelle pieghe della storia la luce della presenza di Dio e rende chi la accoglie profeta di un mondo nuovo, una nuova creazione.  Nella notte, come la notte di Samuele, il Signore ha bisogno di uomini e donne che si assumano la responsabilità nei cambiamenti d’epoca, come erano quelli di Samuele, di indirizzare la storia verso il futuro, perché non rimanga imprigionata dal presente e dalla mancanza di speranza. Lo vediamo così bene oggi come davanti a una guerra devastante in Ucraina, non si sappia condividere il sogno di un dialogo che porti alla pace, chiusi nel più atroce pessimismo e in un senso di impossibilità e di ineluttabilità che provoca solo danni altrettanto irreversibili.  Per i credenti la Parola di Dio apre strade sconosciute, e insegna che esse vanno percorse con la pazienza e la speranza che il Signore sogna con noi.  Così avvenne agli uomini e alle donne di cui ci parla la Bibbia, e lo stesso può avvenire anche oggi a noi.

 



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October 24 2022 | duration: 00

FORUM 7 - THE WORD OF GOD GENERATES VISIONS. FULL VIDEO

Spreafico a #theCryforPeace - Nella notte il Signore ha bisogno di uomini e donne che si assumano la responsabilità di indirizzare la storia verso il futuro
Forum 7 - La Parola di Dio genera sogni
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