Daniela Pompei: “A fronte di un saldo demografico negativo, l’Italia rischia di non essere più attrattiva tanto per i giovani italiani che per quelli che vi approdano”.
“Senza una visione ancorata ai dati veri e non alle paure dei fenomeni migratori, l’Europa rischia di buttare in mare il proprio futuro”, ha detto Daniela Pompei, responsabile del servizio ai migranti di Sant’Egidio nel suo intervento all’incontro “Pace senza frontiere” in corso a Madrid. In Italia l’invecchiamento demografico e il declino della natalità hanno raggiunto soglie preoccupanti. La penisola, inoltre, rischia di non essere più attrattiva. Sono 157mila, infatti, gli italiani che hanno lasciato il nostro paese, ma “circa 33mila, poco meno del 30%, è costituto da cittadini italiani di origine straniera che non sentono più l’Italia come il luogo del loro futuro”. C’è una presenza giovane che “non può essere considerata solo un problema e sta producendo una trasformazione positiva”. “Paradossale è che il fenomeno epocale delle migrazioni si possa ancora affrontare con l’arma anacronistica, dimostratasi inefficace, dei muri”: erano 5 al termine della seconda guerra mondiale e ben 72 nel 2016. E invece è “il momento opportuno per l’Europa di superare le paure, per modificare leggi e crearne di nuove: è quello che già è avvenuto in questi ultimi tre anni con l’apertura di Corridoi Umanitari da Italia, Francia, Belgio e Andorra. Sono già 2666 le persone giunte in condizioni di sicurezza, sottratte al traffico di esseri umani e a rischio della morte in mare. Non bisogna avere paura di accogliere e occorre investire sull’integrazione”, ha concluso Pompei.