Cari membri di questo panel,
signore e signori,
la pace sia con tutti voi!
Prima di tutto vorrei esprimere la mia gratitudine agli organizzatori di questa bella iniziativa, la mia gratitudine anche per avermi invitato ad essere qui con voi. Come musulmano con la mia presenza compio un dovere divino, quello di incontrare altre comunità.
Nell’incontro si sciolgono i pregiudizi e cresce il rispetto reciproco. Rispetto che ogni essere umano merita. Oggi, molto più che in altri periodi, abbiamo il dovere di costruire ponti per diffondere la pace tra tutte le persone.
A questo proposito vorrei riferirmi ad un verso del sacro Corano che esprime esattamente ciò in modo intenso: “ O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda. Presso Allah, il più nobile di voi è colui che più Lo teme. In verità Allah è sapiente, ben informato (49,13).
Con il nostro essere qui insieme noi diamo una forte testimonianza che la coesistenza pacifica è un’azione. Andare alla ricerca dell’altro attivamente al fine di lavorare insieme per un mondo migliore. Un mondo nel cui centro ci sia la pace.
Il tema di questo panel è “Dio ama i poveri” e mi è stato chiesto di offrire una breve riflessione dal punto di vista della fede musulmana.
Come voi tutti sapete l’Islam riconosce 5 Pilastri che devono essere messi in pratica da tutti i credenti musulmani. Vi elenco in breve questi pilastri(Arkaan) per informarvi:
• il credo (Schahada),
• la preghiera (salaat),
• l’elemosina (zakat)
• il digiuno nel mese di Ramadan (sawn),
• e il pellegrinaggio alla Mecca (Hadj)
oggi ovviamente voglio limitarmi al terzo pilastro, lo “Zakaat” o elemosina. Con questo pilastro obbligatorio Dio ha prescritto al benestante di dare parte della sua ricchezza a coloro che sono nel bisogno.
Nel Sacro Corano leggiamo le seguenti affermazioni riguardo a chi ha diritto allo Zakah:
l’elargizione dell’elemosina (Zakah) è solo per i poveri e i bisognosi, per quelli incaricati di raccoglierla (zakah), per riunire i cuori (per l’Islam) e per la liberazione dei prigionieri (o degli schiavi) e per quelli che hanno debiti e per la causa di Allah e per il viandante che si trova in difficoltà, decreto di Allah: Allah è saggio e sapiente (Corano 9,60)
L’elemosina (Zakah) è uno strumento che attesta l’onestà della fede di colui che la elargisce. Ciò perché i nostri beni, il loro possesso è qualcosa che ci è molto caro. Li diamo via solo per qualcosa che ci è ugualmente caro o che per noi ha un valore ancora maggiore. Per questo la zakaat è anche detta sadakah perché mostra la rettitudine di colui che dona per far piacere a Dio, l’Onnipotente.
Fare l’elemosina è motivo per entrare in Paradiso. Così leggiamo nella tradizione del profeta Maometto:
il Paradiso è per coloro che proferiscono parole buone, che diffondono il saluto di pace, che danno cibo e che rispettano l’obbligo della preghiera della notte mentre le persone dormono” Ahmed At-Tirmidi
Fare l’elemosina significa aiutare il povero a non incamminarsi sul sentiero della rabbia e del malcontento. Egli vede che il benestante può permettersi di usare qualsiasi mezzo di trasporto, di vivere in case raffinate e di avere tutto ciò che desidera.
Mentre il povero ha solo le sue gambe per muoversi e dorme all’aperto sulla nuda terra. Indubbiamente ciò gli crea preoccupazione. Dunque, quando un ricco offre un aiuto finanziario ciò spegne la rabbia e allontana la scontentezza.
Tutti i tipi di indagine mostrano che la povertà è in crescita e che dobbiamo fare ogni sforzo possibile per coloro che sono i più deboli nella nostra società.
Abbiamo una responsabilità sociale verso i più deboli e dobbiamo sostenerla insieme. La povertà potrà essere sconfitta solo se lavoriamo insieme. Come dice un proverbio arabo: “non si può applaudire con una sola mano”
Infine, voglio ringraziarvi per la vostra attenzione e vi auguro un dibattito costruttivo.
La pace sia con tutti voi.