Alicia Peressutti
Fondatrice e Direttrice della Associazione Civile Vinculos en Red, Argentinabiografia
Buonasera, vengo dall’Argentina. Da 26 anni risuona nella mia vita la domanda scomoda che Dio fa a Caino: “Dov'è tuo fratello?” Dov'è tua sorella?. Mio fratello o mia sorella subiscono maltrattamenti, torture, tutte le atrocità insieme. Dove? In un Cabareth, in un laboratorio tessile clandestino, su un tavolo operatorio dove vengono strappati gli organi, in uno studio di pornografia, o con una pistola in una mano invece di una matita per scrivere. Mio fratello o mia sorella vivono una VIA CRUCIS PERMANENTE, dove ogni stazione è più dolorosa della precedente.
C'è un nostro fratello e una nostra sorella che è: un bambino, adolescente, adulto o anche anziano, intrappolato in questa schiavitù moderna, che lascia segni di dolore per tutta la vita. A livello globale, abbiamo compiuto progressi nel perseguimento penale del reato della Tratta, ma pochissimi nell'attenzione alle vittime. Perché gli Stati non vogliono spendere il loro budget per coloro che sono considerati rifiuti della società. Gli "scartati", come dice il Papa.
Cos'è la tratta di esseri umani? Bambine e bambini venduti ai trafficanti per lo sfruttamento sessuale, il lavoro da schiavo o per il commercio di organi.
Dò voce a una bambina di 9 anni che da poco è sta liberata dalla Tratta:
"Ho paura, tanta paura che l'uomo, cui mia madre ha permesso di filmarmi con il cellulare tornasse, capisci? Mi ami? Non tirare fuori il cellulare, ho paura.. ."
In questa piazza e davanti al mondo intero, oggi chiediamo che la Tratta di esseri umani sia dichiarata un Crimine contro l'umanità. E che tutte le vittime siano salvate. "Sono forse il custode di mio fratello?". Sì, lo sono, lo siamo.
Perché come dice Papa Francesco "...anche l'indifferenza uccide...".