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Liberata Mulamula

Parlamentare, Tanzania
 biografia
È con grande onore e piacere che mi rivolgo a questa augusta assemblea che riunisce leader di diverse religioni e attivisti per la pace per scambiarsi punti di vista su questo critico argomento del “Disarmo Nucleare e l’Audacia della Pace”.
 
Ringrazio il Prof. Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, per il suo gentile invito, la calda accoglienza e ospitalità riservatami dalla Segreteria della Comunità fin dal mio arrivo in questa bella città di Berlino.
Non posso ringraziare abbastanza il mio collega e amico, il professor Andrea Bartoli, che mi ha fatto conoscere questa santa comunità di Sant’Egidio che ha facilitato la mia partecipazione.
 
Non ci potrebbe essere stato un momento migliore dell’attuale per parlare di fare la pace e di rinnovare il nostro impegno a dedicarsi al dialogo, dal momento che la pace globale diventa sempre più illusoria poiché il mondo continua ad assistere a guerre orribili e crimini contro l’umanità.
 
Sono felice di condividere una tribuna con personalità eminenti e sicuramente con il mio caro amico Andrea Bartoli, con il quale sono impegnata nella prevenzione dei genocidi e dei crimini di atrocità  di massa, attraverso l’Azione Globale contro i Crimini di Atrocità di Massa (GAAMAC), una [State-led]  rete di Stati, espressioni della società civile e istituzioni accademiche, impegnata a prevenire le atrocità nel mondo. 
 
Vengo dalla Tanzania e dalla regione dei Grandi Laghi dell’Africa, che ha attraversato un passato molto turbolento e ha fatto esperienza dei più letali conflitti del mondo, incluso il genocidio in Ruanda del 1994. 
 
Mentre si svolgeva il genocidio in Ruanda, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU passava ore a discutere come definirlo e quale azione intraprendere. Quindi il mondo vi assistette e non fece niente per fermarlo. Nel corso di 100 giorni, circa 1 milione di persone, principalmente Tutsi, sono state assassinate dai gruppi estremisti e dalla gente del paese.
 
Il costo della conseguente crisi umanitaria è stato al di sopra di qualsiasi immaginazione, sia in perdite umane che in costi economici. 
 
È difficile immaginare cosa potrebbe scatenare la guerra nucleare sull’umanità e [verso] la distruzione di questo pianeta.
 
La comunità internazionale ha fatto parecchi passi per migliorare la propria capacità di prevenire e rispondere ai genocidi e alle atrocità di massa. La piattaforma dell’Azione Globale Contro i Crimini di Massa (GAAMAC) è uno dei tentativi per assicurare che la prevenzione divenga una priorità fondamentale attraverso l’attivo impegno degli attori statali e della società civile.   
 
Con l’adozione dell’impegno ad agire sulla Responsabilità di Proteggere, da parte del Vertice Mondiale del 2005, gli stati membri dell’ONU si accordarono “di intraprendere un’azione collettiva, in modo tempestivo e decisivo… se i mezzi pacifici si dimostrassero inadeguati e le autorità nazionali non riuscissero manifestamente a proteggere le loro popolazioni dal genocidio, dai crimini di guerra, dalla pulizia etnica e dai crimini contro l’umanità”. 
 
 
UN MONDO LIBERO DALLE ARMI NUCLEARI
 
Le armi nucleari sono indubbiamente indesiderabili, eppure, ecco che ci troviamo nell’attuale stato di cose, gravati da minacce collettive dovute alla proliferazione delle armi nucleari e dagli orrori di una potenziale guerra nucleare. 
Negli anni ’80 e '90 c’è stato un crescente slancio per la pace e il disarmo nucleare.
La Tanzania, sotto il governo del primo Presidente e padre fondatore della nostra nazione, Mwalimu Julius Kambarage Nyerere, ha giocato un ruolo notevole, nel Movimento dei Non Allineati, nel sostenere con forza, a nome dei paesi del Terzo Mondo, un mondo senza la minaccia di armi nucleari. A questo riguardo, la Tanzania ha partecipato all’Iniziativa per la Pace ed il Disarmo di Sei Paesi dei Cinque Continenti per propugnare un mondo libero dal nucleare. I leader delle sei nazioni, vale a dire Grecia, Svezia, Argentina, India e Tanzania, nel loro appello del 22 maggio 1984, hanno detto “..la prevenzione del nucleare non è una questione che riguarda solo le superpotenze. Riguarda direttamente tutti noi dal momento che minaccia le nostre vite”.
Questa affermazione era vera allora e lo rimane tutt’oggi. 
Dato che tutte le nazioni erano a rischio in caso di guerra nucleare, molti hanno sentito come irresponsabile lasciare questo [problema] soltanto nelle mani delle due superpotenze, che hanno già un arsenale nucleare in grado di distruggersi l’un l’altra più di cinquanta volte. 
Il multilateralismo è stato la carta vincente che tiene a bada qualsiasi minaccia alla pace ed alla prosperità globali. È oggi più che mai che abbiamo bisogno di far rivivere e credere nel nostro secolare meccanismo di risoluzione collettiva, il multilateralismo.
Il multilateralismo è ancora la migliore piattaforma all’interno della quale queste minacce e le loro catastrofiche conseguenze sono prese in considerazione in modo adeguato.
La scelta del disarmo nucleare come un argomento di questo dialogo interreligioso dice la speranza che riponiamo in questo strumento, per garantire un mondo libero da ogni e qualsiasi minaccia.
Uno di questi strumenti è il Trattato sulla Non Proliferazione delle Armi Nucleari (NPT) che stabilisce delle regole immediatamente operative su come realizzare un mondo libero dal nucleare. Come tutti sappiamo, richiede agli stati di non produrre più armi nucleari e [stabilisce] che l’energia nucleare dovrebbe essere usata per scopi pacifici – permettendo alle nazioni di continuare ad usare l’energia nucleare a fin di bene e per il bene della collettività e quello delle generazioni future.
Questo Forum, perciò, dovrebbe far pressione sulle nazioni perché usino l’energia nucleare per scopi pacifici e sostenibili; e non per altro.
 
Noi tutti abbiamo la responsabilità di “salvare le future generazioni dal flagello della guerra (nucleare)”- Carta dell’ONU
A questo riguardo, focalizziamoci sulla realizzazione di uno sviluppo sostenibile e sull’investire di più sulla prevenzione e sulla riduzione.
L’eliminazione completa delle armi nucleari dovrebbe essere considerata prioritaria e ottimizzata così da rimuovere il pericolo di una Guerra Nucleare. Ciò non si può realizzare con sforzi individuali, ma piuttosto collettivamente. Facendo ciò, avremo allora creato un mondo pacifico, un mondo prospero in cui vivere noi e le future generazioni.
Il 3 gennaio 2022, i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti hanno emanato una dichiarazione sulla prevenzione della Guerra nucleare [che] non può essere vinta e non deve essere mai combattuta!! 
Come detto da uno studioso, “una politica estera basata sulla prevenzione preserverebbe sia vite che denaro e risorse”.