Secondo alcuni autori il cristianesimo è alla radice della crisi ecologica della società moderna. I critici si riferiscono ad un comandamento dato da Dio all'uomo, come indicato in Genesi 1:28: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e dominate su ogni essere vivente, che striscia sulla terra". Molti ecologisti ci ricordano la storia della cultura occidentale, che è caratterizzata da una tendenza alla dominazione e allo sfruttamento della natura. Essi ritengono che le radici cristiane della cultura occidentale, siano responsabili di questo cattivo comportamento. Essi ricordano inoltre l'immagine che l'uomo occidentale crea di se stesso come la 'corona della creazione', e, come scrive Cartesio, 'padrone e possessore della natura'.
Questi rimproveri sono oggi all'ordine del giorno, ma non sono scioccanti? In passato - solo mezzo secolo fa - le stesse osservazioni sulla posizione dell'uomo nella natura sembravano piuttosto come un omaggio al genere umano (nello stesso modo in cui intende Cartesio). Infatti, l'umanità domina la terra, egli governa sulla natura e utilizza le sue risorse per instaurare la civiltà e realizzare gli ideali umanitari. E’ sempre stato considerato questo il ruolo necessario ed essenziale del genere umano. Oggi la visione è molto diversa. L'umanità è considerata solo una parte del complesso ecosistema della terra, un piccolo ramo dell'albero della vita, una comparsa tardiva nell'evoluzione della vita su questo pianeta, addirittura una comparsa inquietante. L’uomo moderno industriale è rimproverato per il suo comportamento rampante, che distrugge molte delle altre specie della biosfera.
La rappresentazione dell'uomo nella società moderna (o meglio post-moderna) occidentale è stata radicalmente declassata, ed è, secondo me, sostanzialmente non corretta. Certo, è vero che la specie umana è cresciuta al di sopra delle specie animali e partecipa in una rete di relazioni ecologiche. Questo è un dato scientifico. Ma è anche vero che questa specie è il 'padrone e possessore' de facto della natura. Secondo i fatti, e senza considerare recenti ideologie, l'affermazione di Cartesio è corretta e fondata sulla verità. L'umanità è la forza prevalente sulla terra, dirige gli eventi del pianeta, rinnovando e creando nuovi mezzi e modi di vivere, e utilizzando le risorse della natura per realizzare i propri obiettivi. E’ inutile negare questi fatti. Ciò che conta veramente è dare loro un senso. E questo è esattamente ciò che fa il cristianesimo.
Ricordiamo, innanzitutto, in modo più dettagliato le scoperte compiute dalla scienza moderna. La vita sulla terra esiste da più di tre miliardi di anni. Gli attuali organismi viventi sono il prodotto di una lunga evoluzione iniziata a partire da molecole organiche relativamente semplici, che hanno poi portato alle complesse strutture di piante altamente sviluppate e agli animali. Il meccanismo di questo processo evolutivo è stato rivelato da Charles Darwin nel 19° secolo e in seguito descritto e spiegato più in dettaglio dal moderno neodarwinismo. I fattori determinanti sono mutazioni e selezioni naturali. Le mutazioni sono cambiamenti arbitrari nel materiale genetico di un organismo. La selezione è il processo di eliminazione, che opera in modo tale che tutte le mutazioni che sono sfavorevoli per la sopravvivenza e la riproduzione vengono rimossi dalla specie, mentre le mutazioni favorevoli, quelle che sono vantaggiose per la sopravvivenza e la riproduzione, sono autorizzate a crescere. Influenzata da questo processo inarrestabile, la biosfera ha prodotto i tanti organismi stravaganti e sorprendentemente competenti che popolano oggi questo pianeta.
Durante questo lungo processo, gli organismi viventi hanno trasformato la terra in modo quasi irriconoscibile. Essi hanno creato un ambiente che non è più in equilibrio né fisico né chimico. Consideriamo, per esempio, quello che hanno fatto le piante. Hanno gettato talmente tanto ossigeno nell'aria che la quantità di questo gas altamente corrosivo nell’atmosfera è aumentata da quasi zero a 21%. Come tutti sappiamo, questa situazione ha creato una miscela ricca di energia, che viene utilizzato dagli animali per la loro respirazione. D'altra parte, la stessa situazione ha portato a conseguenze pericolose anche perché il materiale organico in un'atmosfera ricca di ossigeno è altamente infiammabile. Quando l'estate è secca e calda, gli incendi scoppiano spontaneamente nei boschi. Ma nonostante questi problemi - e anche stimolati da essi –le piante e gli animali sono sopravvissuti per circa due miliardi di anni, con sempre maggiore vigore. La vita è caratterizzata dal fatto che essa crea modi di essere che si evolvono e si mantengono in disequilibrio, in situazioni che potrebbero essere rischiose, ma sono piene di possibilità.
Questo è ciò che accade, in una fase più avanzata, nel cosiddetto Antropocene, l'era che ha avuto inizio circa 8000 anni fa ed è contrassegnata dall’impatto globale delle attività umane sugli ecosistemi sulla terra. L'umanità crea un nuovo tipo di non-equilibrio sulla terra. Nella società dell’uomo la vita non è solo fisicamente e chimicamente lontano dall’equilibrio, come lo sono le piante e gli animali, ma ne è anche biologicamente lontana perché l'uomo si allontana dalla natura darwiniana. Un essere umano cosciente rifiuta la selezione naturale con la sua eliminazione spietata di tutti coloro che sono inadatti a sopravvivere, e la sostituisce con valori morali. Al posto del vecchio detto 'sopravvivenza del più adatto' e della regola della giungla, viene data assistenza ai deboli e ai malati, è organizzata la solidarietà sociale, e sono sviluppati la giustizia e la responsabilità. In questo modo, l'uomo va contro le vecchie leggi della natura biologica e crea una tensione tra la vita umana e il vecchio modo naturale di vivere. Questo è esattamente ciò che il genere umano dovrebbe fare. La ricerca di ideali etici, in contrapposizione al rispetto dei principi biologici, è ciò che definisce l'umanità. Nell’uomo sono sorte molte forme di empatia e altruismo, che sono molto più avanzate rispetto alle specie animali. È vero, questa nuova fase nell'evoluzione della vita crea dei problemi. Trasgredendo le leggi del darwinismo, l'uomo ha lasciato il vecchio ambiente biologico, dove sono le sue radici, e quindi deve introdurre sulla terra gli strumenti e le leggi che rendano possibile questo nuovo tipo di vita, chiamata cultura umana. La morale diventa ora l'obiettivo principale dell'uomo. Le vecchie leggi basate sulla potenza fisica e sull’essere adatti, che erano utili nella lotta darwiniana per la vita, devono essere abbandonate e sostituite da atteggiamenti di compassione e solidarietà.
La scienza non può essere una sorgente dei nuovi codici di comportamento che ora sono necessari. La conoscenza scientifica si basa su fatti reali, ma dobbiamo creare nuovi fatti, modi originali di vita, che non sono mai esistiti su questo pianeta e che hanno obiettivi che vanno oltre la biologia. La religione è diretta verso una realtà trascendente di bontà totale e dovrebbe essere un'autorità guida.
L’etica cristiana proclama un amore radicale e incondizionato per il proprio prossimo. Secondo il Vangelo un cristiano dovrebbe essere misericordioso, aiutare i poveri e gli malati, e anche amare il proprio nemico. "Beati i miti, perché erediteranno la terra", dice Gesù. Nei suoi obiettivi e nei suoi risultati l’etica cristiana si oppone radicalmente alla natura biologica. Essendo compassionevole invece di spietato, perdonando invece di vendicarsi, un essere umano si dissocia dalla natura e crea un modo più dolce e giusto di vivere, estraneo al regno animale.
Questo modo di vivere umano, guidato da imperativi morali e spirituali, è una nuova tappa nell'evoluzione della vita su questo pianeta. A livello pratico, può essere realizzato e sostenuto solo se la vita è organizzata in modo appropriato e dotata dei mezzi necessari. Pertanto, un adattamento di vasta portata dell'ambiente è inevitabile. Case e fabbriche devono essere costruite, l'agricoltura, la medicina e l'istruzione devono essere sviluppate, l'energia e le informazioni devono essere abbondanti e molto altro ancora. Abbiamo bisogno di strutture sociali e di mezzi tecnologici che non sono mai esistiti prima. Di conseguenza, la superficie terrestre sta subendo una trasformazione drastica e irreversibile.
Questo non significa, naturalmente, che l'ambiente naturale deve essere distrutto o saccheggiato. Le piante e gli animali hanno i loro valori intrinseci che devono essere rispettati. Un bel paesaggio sano è una gioia insostituibile per tutti. L'attuale preoccupazione per l'ambiente è quindi giustificata, ed è davvero una responsibilità morale dell'umanità come specie dominante sulla Terra. Ma l'ecologia non deve essere principalmente finalizzata alla conservazione del vecchio stato della biosfera. Invece dovrebbe mirare a stabilire un modo di vivere su questo pianeta nuovo e più umano. Letteralmente, 'ecologia' significa 'scienza della casa' (dal 'oikos' greco, casa). La casa che deve essere costruita è una casa in cui gli esseri umani vivano in modo umano. Si tratta di una casa in cui uomini e donne sono in grado di realizzare i propri ideali umani, che sono formulati in modo chiaro e senza compromessi dalla religione cristiana.
Pertanto, il cristianesimo non è nemico dell'ecologia ma, al contrario, è la fonte di essa.