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Ioan

Métropolite orthodoxe, Patriarcat deRoumanie
 biographie
La vita è il dono di Dio fatto all’uomo dalla creazione, infatti Dio è la sorgente della vita.
 
La vita è un un fiume che scaturisce da Dio. Nessuno fino ad ora ha potuto calcolare il valore della vita umana. L’unità di misura della vita è l’amore di Dio, colui che si nutre dell’amore non morirà.
 
Il Santo Apostolo Paolo scrive ai Corinti: „Il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita.”(1 Cor. 15, 45).
 
La vita stessa è solo Dio. Il Figlio di Dio, divenuto Figlio dell’Uomo attraverso l’incarnazione, ha la vita in se stesso, poichè Egli è „ la Vita”(Giov.14, 6), Egli è donatore di vita, essendo „l’autore della vita” (Atti 3, 15). Cristo ha donato la vita resuscitando alcuni che erano morti come: la figlia di Giairo, il figlio della vedova di Nain e Lazzaro. 
 
La vita terrena dell’uomo, vissuta in Cristo, non è altro che la preparazione e l’inizio della vita nell’aldilà. La Morte fisica è solo un passaggio dalla vita terrena alla vita nell’aldilà. La vita non può essere soppressa, ma solo alcune volte limitata. Muiono uomini, bambini, ma la vita non muore. 
 
Non uccidere e non ti suicidare perchè non potrai morire. Dio ha piantato in te il seme dell’immortalità, tu sei un figlio della vita e non della morte.
 
Come il tempo non può uccidere l’eternità, così Dio non ha lasciato che la morte possa dominare in eterno sull’uomo. 
 
La morte è atea, è straniera a Dio.
 
L’uomo è sempre più impoverito dai peccati che lo attraggono verso le cose della terra. 
 
Se un’aquila è rinchiusa per lungo tempo in una gabbia dimentica come si vola, e così è anche l’anima di un uomo, se rimane molto tempo nella terra del peccato, non può più volare in alto verso il cielo. 
 
L’uomo è il fiore dell’amore divino che attende il suo ritorno a casa, nel Paese della gioia infinita.
 
Luomo moderno non desidera più gustare l’eternità, non ha più in se stesso la speranza che genera il dono della vita eterna. Egli non ha più il coraggio di amare Dio e i suoi simili. 
 
Assistiamo oggi ad una polverizzazione della vita che si concretizza attraverso un egocentrismo sempre più profondo. L’uomo non vuole più vivere la sua esistenza nel mondo di Dio, ma solo nel suo mondo personale. Tuttavia Dio ha creato l’uomo come un essere destinato alla comunione con Lui e con i suoi simili. Cercate e guarite i malati, ma non li rimandate indietro nella cenere della dimenticanza, non li abbandonate, così come i fiori non si bruciano.
 
Il peccato oggi si è moltiplicato così tanto che l’uomo non ha più il coraggio di sperare nella bontà di Dio. 
 
La speranza è la forza che conserva l’uomo in una condizione di vigilanza e fa che scruti all’orizzonte di questo mondo terreno.
 
Cristo è Colui che dà la vita a coloro che sono morti nel loro peccato „estranei alla vita di Dio” (Efes. 4, 18). Egli dà la vita eterna a coloro che credono in Lui e ascoltano le sue parole (Giov.5, 24).
 
Fino alla Resurrezione di Cristo la vita dell’uomo è stata rinchiusa nella gabbia della morte. 
 
Cristo ha liberato l’uomo dalle catene della morte. La verità della Resurrezione di Cristo rende l’uomo libero. Tuttavia  oggi quanti, tra coloro che vivono sulla terra, credono nella Resurrezione di Cristo?!
 
I nostri antenati hanno rinchiuso il tempo dentro una clessidra con la sabbia e hanno creduto di aver fatto una cosa eccezionale. Ma è venuto Cristo, ha rotto la clessidra, ha liberato il tempo dalla prigione della clessidra e lo ha lasciato scorrere nell’eternità, e ha posto l’uomo, attraverso la Resurrezione, sulle ali dell’eternità. Ma l’uomo avrebbe voluto rimanere figlio del tempo e non dell’eternità. 
 
Oggi ci sono alcuni uomini che vorrebbero comprare ancora la giovinezza, ma non desiderano comprare l’eternità. Costoro non sono ancora usciti dalla clessidra. L’uomo che crede in Dio ha le radici della sua mente nel Cielo 
 
e non in una clessidra con la sabbia.
 
Nei nostri giorni assistiamo allo sviluppo della chirurgia molecolare. La  scienza ha indagato nelle profondità dell’essere umano fino alla zona subatomica, un fatto importante, tuttavia non ha trovato ancora l’amore di Dio che sta alla base della vita eterna dell’uomo. L’uomo non è stato fatto solo di terra, ma è stato impastato anche con l’amore di Dio. 
 
La ricerca scientifica della biologia umana è importante e apprezziamo tutti coloro che alleviano i dolori dei nostri simili ma la scienza ci porta solo fino alla tomba, più recentemente, fino al crematorio.
 
Essenza della vita non è la cenere ma l’amore di Dio.
 
I segreti della nostra vita biologica li scopriamo con le più moderne attrezzature di ricerca, ma i segreti della vita eterna li possiamo scoprire solo con gli occhi della fede.
 
Viviamo in un mondo con una geometria variabile, noi non andiamo più verso Dio, ma solo lo lambiamo, inciampiamo anche in una lacrima. L'uomo, molte volte, è egli stesso ostacolo sulla via della propria salvezza. 
 
E’ deplorevole che nel nostro mondo cristiano siano apparse negli ultimi tempi iniziative di lotta contro la vita tra le più disumane, cioè un rifiuto del dono di Dio. Il nostro continente europeo, cristiano da due millenni, si trova in una situazione senza precedenti: una decremento drastico della natalità e quindi un rifiuto evidente del dono della vita.
 
Forse l’Europa desidera escludersi dall’eternità, dalla comunione con Dio?! Forse l’Europa ha perduto la strada verso l’eternità.?
 
Forse l’Europa non vuole più incontrarsi con Cristo? 
 
Forse l’Europa è il continente più povero?
 
Che cosa non ha donato il Cielo all’Europa tanto che lei abbandona Dio?
 
Quanti capolavori ha l’Europa che sono di un valore significativo, eppure nessuno tra questi ha un valore più grande del dono di Dio riversato nella vita di un uomo. La vita è il capolavoro di Dio. 
 
Le cattedrali dell’Europa sono gli uomini che guardano con speranza aldilà, verso l’infinito orizzonte dell’eternità. 
 
L’Africa, un continente della sofferenza, del Golgota umano, attraversa ogni momento con la speranza che domani salirà un gradino verso la porta dell’Eternità.
 
Abbiamo tuttavia la speranza che Dio scenderà al più presto verso i nostri fratelli che sono in questo continente così tanto provato nel corso della storia. 
 
Abbiamo sempre la coscienza di quanto siano provati i nostri fratelli in Siria e nell’intero Medio Oriente e come ancora attraversino le tempeste di questa vita. 
 
Il Mare Mediterraneo, che hanno attraversato duemila anni fa i Santi Apostoli di Cristo, portando la parola del Vangelo in Europa, oggi, nello stesso Mare Mediterraneo si è conficcata la spada della morte. Il Mediterraneo è diventato la patria dei morti e dell’irresponsabilità di coloro che oggi governano il mondo. 
 
Attraverso la sapienza e la responsabilità possiamo trasformare questa terra di morte in una terra di amore e compassione tra coloro che vivono nelle due case di Dio : l’Europa e l’Africa.
 
Le religioni non devono separare gli uomini, perchè i conflitti tra loro non rappresentano altro che la sconfitta dell’umanità e dell’amore. 
 
Assistiamo oggi molto più che in ogni altro tempo alla lotta sempre più aspra contro la vita.
 
Chi è disposto oggi a difendere questo grande dono – la vita? Davvero solo i medici con il camice bianco? Noi, come buoni cristiani, che facciamo? Comunichiamo noi oggi nei cuori dei nostri simili la speranza che passeremo oltre, nell’eternità dell’amore di Dio?! 
 
La voce cristiana si ode sempre di meno nel mondo e così non c’è da meravigliarsi per il fatto che si oda molto di più la voce delle armi.
 
Sembra che il Vangelo di Cristo sia rimasto nelle biblioteche e non sia più sulle labbra e nei cuori dei cristiani. 
 
Cristo ci dà un comandamento che dobbiamo realizzare oggi forse più che in qualsiasi altro tempo: „Osate e non temete”di difendere la vita.
 
O Gesù, Ti preghiamo, sali sulla nostra barca e portaci Tu al porto del tuo amore quello eterno!