23 Settembre 2024 16:00 | Eglise Saint-Merry
FORUM 13 - LA VITA DELLE PERSONE VALE SEMPRE MENO
parigi"La vita delle persone ha sempre meno valore": vale per i contesti di guerra, ma anche per i Paesi in pace. “Il Covid – spiega Vincenzo Paglia, Presidente dell’Accademia pontificia per la Vita - ha colpito gli anziani perché erano già scartati. C’è un problema culturale enorme: il virus dell’individualismo che scarta gli anziani e procura solitudine. Abbiamo preparato una legge approvata dal Parlamento per potere permettere agli anziani di viver nella casa dove sono vissuti: ma è a zero finanziamenti. E’ necessario un cambiamento totale, ma cambiare è possibile”.
La filosofa dell'Università La Sapienza Donatella Di Cesare parla del "sovranismo del'Io", che si affianca al sovranismo politico, per descrivere le "vite non degne di lutto perché vulnerabili". Si vede molto bene in carcere, dove "chi ha commesso un crimine è considerato un essere superfluo che può essere abbandonato e bandito". In realtà - ci ha insegnato Emmanuel Lévinas, l"Io si costituisce solo nel voltarsi per rispondere all'altro". A Parigi si “Immagina la pace”, come è chiamato l’incontro internazionale della Comunità di Sant’Egidio in corso dal 22 al 24 settembre, anche per ridare valore all’unicità di ogni essere umano, agli anziani ad esempio.
Il dolore dell'Ucraina è nella testimonianza del greco-cattolico ucraino Yuriy Pidlisnyy, quello dei malati mentali del Benin, liberati dalle catene, nelle parole di Grégoire Ahongbonon, mentre Cristoph Martin del Comitato Internazionale della Croce Rossa cita i segni di speranza e rinascita visti nei contesti di guerra del Congo e della Bosnia: "Laddove le autorità non sono state capaci di rispettare il diritto internazionale, ho assistito all'impegno dei civili per preservare l'umanità di fronte all'orrore della guerra". Don Stefano Stimamiglio, direttore di Famiglia Cristiana, ha notato il ruolo dei media: "Influenzano il nostro modo di vedere e possono promuovere o respingere la cultura dello scarto. Anche la comunicazione dei social media, basata sull'impatto emotivo e con immagini troppo forti che impediscono di pensare, favoriscono sentimenti bellicisti e di disprezzo".